L’afa non dà tregua, altre due vittime a Padova

PADOVA. Il caldo record colpisce ancora. Ai quattro decessi di domenica dovuti all’afa eccezionale di questi giorni, se ne aggiungono altre due. Quello di Fabrizio Ruffini, 57 anni, fratello di Daniela Ruffini, esponente di Rifondazione Comunista ed ex presidente del Consiglio comunale. E quello di Carlo Zara, 72 anni, maestro elementare per lunghi anni, insegnante in carcere per un decennio, artista e uomo di profonda e vivissima cultura.
Fabrizio Ruffini è stato trovato lunedì sera nella sua abitazione di via Schiavone, all’Arcella, privo di vita. Era cardiopatico e il grande caldo ha affaticato il suo cuore fino a fermarlo. A fare la tragica scoperta proprio la sorella Daniela, che ogni giorno si recava a casa del fratello per aiutarlo nelle faccende domestiche e fargli un po’ di compagnia.
«Avevamo cenato insieme domenica sera alla pizzeria “Perdinci” all’Arcella, lo facevamo ogni settimana, e stava bene», racconta Daniela Ruffini. «Lunedì sera sono andata a casa sua e non rispondeva né al campanello, né al telefono, così allarmata ho chiamato i vigili del fuoco». Una volta aperta la porta dell’appartamento, la corsa in camera e la scoperta del corpo senza vita di Fabrizio. «Era ancora a letto, una nostra amica comune era andata a trovarlo il pomeriggio e lui quando l’ha salutata le ha detto che sarebbe andato a riposarsi. Non si è più rialzato», continua la sorella Daniela. «Era malato ma il caldo di questi giorni deve averlo indebolito ulteriormente».
In via Schiavone per i rilievi sono giunti anche i carabinieri. Fabrizio Ruffini, originario abruzzese, che non era sposato e non aveva figli, viveva in città dal 2007. Era molto conosciuto perché era stato il titolare dell’edicola di piazza Eremitani, che ha dovuto chiudere nel 2012, un po’ per la crisi ma soprattutto per motivi di salute. «Non se la sentiva più di mantenere un impegno così grande», spiega Daniela. «Ultimamente faceva qualche lavoretto per una cooperativa sociale». Il funerale si terrà giovedì alle 10 al Duomo di San Valentino in Abruzzo Citeriore, suo paese natale. Oggi (mercoledì) invece dalle 14 alle 16, per chi volesse dargli un ultimo saluto, all’obitorio dell’ospedale sarà aperta la camera ardente.
Da alcuni anni aveva una salute malferma, a momenti si riprendeva, a momenti si ritrovava a far fatica a camminare. Il che non impediva a Carlo Zara di volare grazie all’uso continuo e originale del suo elaborato ragionare, del suo pensiero forte e appassionato .

Martedì nel primo pomeriggio è stata una sua cara amica a fare la terribile scoperta. Un’amica che lo seguiva, gli dava una mano e in questo periodo di caldo soffocante andava a fargli la spesa e gliela portava a casa. Ieri però Carlo non rispondeva al telefono. Strano, troppo strano. E l’angoscia ha cominciato a salire fino a prenderle la gola al laccio.
Carlo, sposato e da decenni separato, padre di un figlio, abitava in via Redi 12 alla Guizza assieme ai suoi adorati due gatti ai quali riservava lunghe osservazioni e tutto l’affetto.
Nessuna risposta al telefono, inutili gli squilli al campanello di casa. È partita una frenetica ricerca delle chiavi con la corsa a casa di un’altra amica che a volte badava ai gatti e quindi ne aveva un paio. Altra corsa per tornare in via Redi dove la porta si è aperta sull’angoscia, su un grandissimo dolore. Carlo era a letto, senza vita. Subito la telefonata al 118, l’ambulanza è arrivata ma niente c’era da fare se non avvertire i carabinieri.
Autore, negli anni Settanta e Ottanta, di una lunga serie di disegni a china di satira politica, Carlo Zara aveva poi imboccato anche la strada della pittura. Umorale, sempre all’ombra dell’inquietudine e un po’ orso, se capitava sapeva essere un grandissimo affabulatore capace di rapire per ore l’attenzione di un’intera tavolata parlando del Qoelet (testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana), uno dei suoi tanti interessi. Nel maggio del 2014 un gruppo di amici, tra cui Alberto Grinzato dell’osteria all’Anfora ed Elio Armano, avevano organizzato una mostra dei suoi quadri. Bellissimi.
La data dell’addio a Carlo non è ancora stata fissata.
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