Le indagini sulla scomparsa di Isabella: spunta una seconda auto

Il gps dell'Audi di Sorgato sarebbe servito a costruirgli un alibi. In realtà il cadavere della segretaria sarebbe stato fatto sparire con la Fiat Punto dell'uomo, avvistata a Noventa
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Il trasferimento in carcere dei tre fermati per l'omicidio volontario di Isabella Noventa (Bianchi)
Il trasferimento in carcere dei tre fermati per l'omicidio volontario di Isabella Noventa (Bianchi)

PADOVA. "Il gps montato sull'Audi di Freddy Sorgato era quello che serviva a creare un alibi. Non avevano però fatto i conti con le telecamere installate a Noventa, che hanno filmato la Fiat Punto che sarebbe anch'essa di proprietà dell'uomo".

L'ha detto l'avvocato della famiglia di Isabella Noventa, Gian Mario Balduin,il quale ipotizza che la seconda auto posso quindi essere stata usata per l'occultamento del cadavere della donna, scomparsa il 15 gennaio.

"Si è trattato di un altro elemento", ha poi aggiunto il legale, "che si aggiunge ai tanti particolari importanti nella ricostruzione dell'accaduto come il fatto che Isabella non indossava mai il cappuccio del piumino bianco che si vede addosso a una donna nei video di sorveglianza e usava scarpe taglia 34, una misura decisamente insolita. Elementi - questi - che discordavano con i fotogrammi delle telecamere che la riprendevano in centro città".

Contraddizioni intanto sarebbero emerse anche nelle ricostruzioni dei tre fermati per l'ipotesi di omicidio premeditato:Freddy Sorgato, l'ex di Isabella, la sorella di lui, Debora, e la loro amica Manuela Cacco.

Anche per questo gli inquirenti ribadiscono che si tratta di un'indagine complessa, partita  da una analisi estenuante di tutti i filmati di 61 telecamere nelle piazze di Padova che alla fine ha consentito l'individuazione di "gravi indizi di colpevolezza", permettendo alla squadra mobile della Questura di Padova di chiudere il cerchio attorno ai tre fermati.

L'impiegata 55enne Isabella Noventa, secondo il racconto inizialmente fornito da Freddy Sorgato, aveva trascorso la serata del 15 gennaio con lui e poi aveva chiesto di essere accompagnata in centro a Padova per incontrare un'amica, della quale però non si è mai trovata traccia.

"Isabella era una persona pulita", sottolinea l'avvocato Balduin. "Non aveva ombre. Ho esortato gli inquirenti a non credere alla versione della scomparsa volontaria. Ho ricevuto la telefonata anche dai familiari di Trifone che mi hanno pregato di indagare sulle persone che stavano attorno a Isabella. Avevano sentito parlare una persona in tv e aveva fatto venire loro i brividi perché non sembrava per nulla scosso".

Gli indizi che hanno portato il pm Giorgio Falcone a emettere un provvedimento di fermo nei confronti dei tre, secondo quanto si è appreso, si basano anche su una serie di divergenze emerse nelle loro versioni, in particolare su tempi e luoghi dei loro movimenti nelle ore precedenti la scomparsa di Isabella.

L'udienza di convalida dell'arresto per i tre fermati dovrebbe essere fissata per domani in carcere. Sorgato è rinchiuso nella casa circondariale Due Palazzi di Padova, le due donne in quella di Verona.
 

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