Lettera dei prof a sostegno di Perilongo e Merigliano garantisce: «Finora procedura perfetta»

PADOVA. Stretti attorno al direttore. Gli ordinari del Dipartimento di salute della donna e del bambino scendono in campo al fianco del professor Giorgio Perilongo nel contrasto con il professor Erich Cosmi, presidente del corso di laurea di Ostetricia. Una contesa che mette sotto accusa uno dei due concorsi da associato in programma a Ginecologia. Tra gli addebiti, l’aver indicato il vincitore del concorso, individuandolo nel professor Tozzi, prima dello svolgimento dello stesso. Una lettura che gli ordinari respingono all’unanimità così come la richiesta di destituzione del direttore avanzata dal professor Cosmi a rettore.
Così, dopo la lettera con cui il presidente del corso di laurea di Ostetricia chiedeva l’intervento del rettore e quella in cui il professor Perilongo si difendeva dalle accuse, Rosario Rizzuto ha ricevuto un’altra missiva, questa volta firmata dai sette ordinari del Dipartimento di salute della donna e del bambino: Liviana Da Dalt, che affianca Perilongo alla direzione, Eugenio Baraldi, Alessandra Biffi, Giovanni Di Salvo, Piergiorgio Gamba, Carlo Giaquinto e Leonardo Salviati.
Nella lettera, sostengono la correttezza della procedura adottata nel piano strategico approvato dal consiglio di dipartimento il 19 dicembre per un «concorso chiesto con urgenza per supplire la mancanza di una figura professionale universitaria con competenze in chirurgia endoscopica ginecologica e ostetrica mini-invasiva oncologica e non oncologica».
Non solo: gli stessi assicurano che, in mancanza di un professore di prima fascia che avrebbe dovuto proporre la commissione, il professor Perilongo «consapevole della delicatezza della questione e in accordo con la Commissione sviluppo si è rivolto al Collegio Nazionale dei professori Ordinari Med40 che ha ufficialmente proposto una lista di commissari idonei da sorteggiare per la commissione in oggetto».
Infine, confermando la loro stima al direttore, i sette sostengono che per quanto riguarda l’affermazione di Erich Cosmi che Giorgio Perilongo abbia dato per scontato il vincitore del concorso, aggiungono: «Ci teniamo a testimoniare che questa è una dichiarazione travisata e diffamatoria in quanto, già in precedenti riunioni della Commissione sviluppo, il professor Perilongo aveva con trasparenza comunicato che, per ora, gli era pervenuta la manifestazione di interesse per la procedura concorsuale da parte del professor Roberto Tozzi associato e consultant all’ospedale di Oxford» comunicazione «calunniosamente trasformata in una dichiarazione di aver dato per scontato il vincitore».
«Ad oggi la procedura seguita è del tutto regolare» sostiene il professor Stefano Merigliano, presidente della Scuola di Medicina «non credo che avverrà, ma se un domani a concorso concluso ci fossero delle irregolarità sarà l’Università la prima a mettere in evidenza la questione: noi cerchiamo i migliori, anche se non sempre sono i più facili da gestire».
Complessivamente, spiega ancora Merigliano, su un migliaio di concorsi, il 10% finisce al Tar: «È nel diritto delle persone farlo» sostiene «del resto chi non fa non sbaglia e chi sbaglia va fermato, perché può sempre succedere che qualcosa scappi. Per legge lo stesso rettore verifica tutti i verbali dei concorsi e non è un caso che attenzioniamo per primi proprio i concorsi in cui i delta nei punteggi sono molto vicini, proprio perché l’errore è umano».
Nel merito, invece, il presidente della scuola di Medicina precisa: «Per comporre la lista dei commissari idonei al sorteggio ci si è affidati al collegio degli Ordinari che è l’organismo più indipendente possibile» assicura «i curricula non sono ancora stati resi noti, dopodiché non è possibile barare perché ai fini del giudizio valgono solo i lavori presentati. Come al solito l’Università vigilerà in modo che tutto si svolga secondo scienza e coscienza ma in questo momento riteniamo che non ci sia materia di discussione: Perilongo non ha fatto nulla di irregolare. Siamo di fronte a una denuncia presentata in procura da un privato cittadino e mi risulta che circa il 70% degli esposti venga archiviato». —
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