Padova, caso Piero Longo, la commercialista torna libera: «Nessun senso di colpa, ora la verità venga a galla»

PADOVA. Revoca della misura cautelare per Silvia Maran, la commercialista accusata di aver aggredito l’avvocato ed ex parlamentare Piero Longo insieme al fidanzato Luca Zanon. Venerdì sera la polizia le ha notificato il provvedimento che fa cessare l’obbligo di dimora. Permane soltanto il divieto di avvicinamento al penalista.
Lo stesso destino dovrebbe avere Zanon, per cui la notifica è prevista entro pochi giorni. «Finalmente libera ma questo provvedimento non mi sorprende. Io ho solo accompagnato la mia amica. So tutto di quell’uomo e non mi sento per niente in colpa» puntualizza Maran.
Lei e Luca Zanon, la sera di mercoledì 30 settembre, vennero arrestati per lesioni e rapina (gli portarono via la pistola), in ragione del pestaggio ai danni dell’avvocato Longo, nell’androne condominiale della sua dimora, in riviera Tiso da Camposampiero.
Con lo sviluppo delle indagini, però, la posizione dei due fidanzati è andata via-via sfumando. Non conoscevano Longo e lui non aveva mai visto loro. «Ci siamo solo difesi nel momento in cui abbiamo visto che era armato. Temevamo volesse ucciderci», hanno detto i due durante gli interrogatori.
L’attenzione si è quindi soffermata su quelli che sono i due fuochi in questa storia: l’ex avvocato di Berlusconi e Rosanna Maria Sole Caudullo, trentunenne padovana in procinto di sostenere il concorso da notaio. La scazzottata nell’androne, con i due colpi di pistola esplosi da Longo (e forse anche un terzo a salve come riferito da Zanon), sono eventi incidentali rispetto al vero nucleo di questa misteriosa vicenda, infarcita di segreti sepolti nel tempo.
«Un’amica la aiuterò sempre» continua Silvia Maran, professionista molto conosciuta in città, a questo punto vittima collaterale di una storia ancora piena di punti interrogativi. «Quella sera Rosy voleva andare da sola da lui. Avevo paura, non volevo lasciarla sola, era disperata. Nei giorni precedenti lui aveva bloccato il suo contatto telefonico. Non si può rimanere insensibili di fronte alla sofferenza causata dall’abbandono».

Resta quindi da chiarire la natura del rapporto che lega Piero Longo a Rosanna Maria Sole Caudullo. Un rapporto di cui, fino a questo momento, nessuno ha voluto parlare. La Squadra mobile di Padova sta conducendo le indagini. Importanti saranno anche gli accertamenti balistici sulla revolver dell’avvocato, ora sotto sequestro.
Durante la colluttazione sono partiti due colpi ad altezza uomo ma resta il dubbio che ce ne sia anche un terzo, esploso a salve puntando l’arma contro la testa di Zanon. O almeno così ha ricostruito lo stesso Zanon, durante l’interrogatorio, nel tentativo di dare una spiegazione alla sua reazione violenta. —
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